È ora di far rispettare le regole UE sull’export di armi!

Invia una cartolina alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per dirle che dobbiamo far rispettare le norme rigorose che abbiamo in UE per impedire che le armi finiscano nelle mani sbagliate.

Le armi non sono come qualsiasi altra merce. Devono essere regolamentate con attenzione. Attualmente, le decisioni per l’esportazione di armi prodotte nella UE vengono prese dai governi nazionali. I paesi dell’Unione europea dovrebbero seguire la cosiddetta “Posizione comune”, che fa una lista di otto criteri per esportare armamenti fuori dalla UE, con l’obiettivo di impedire che le armi siano spedite in zone di crisi e che l’export contribuisca a violazioni dei diritti umani.

Oggi, però, ogni stato membro UE interpreta questi criteri in maniera diversa, creando delle grosse falle nel sistema. Le decisioni e le prassi nazionali di export sono spesso diversissime, alcune volte addirittura si contraddicono tra loro. Un esempio ovvio è l’export di armi in Arabia Saudita, sul quale molti stati membri UE - tra cui la Germania - hanno messo il divieto, mentre altri - come la Francia - continuavano a esportare armi.

Vogliamo che l’UE controlli dove vanno a finire queste armi

Con il recente lancio del Fondo di difesa europeo, l’Unione europea ha iniziato a sussidiare in modo massiccio i progetti congiunti tra paesi UE su ricerca e sviluppo di tecnologie militari. Ciò significa più collaborazione tra stati europei nella produzione di armi, e politiche di export di armi più espansive. Se vogliamo assicurarci che i paesi UE rispettino i criteri comuni, in modo che le armi ‘made in Europe’ non siano mandate a zone di crisi, dobbiamo chiedere un ruolo più forte per la UE nell’applicare l’attuale insieme di norme sull’export, che sono particolarmente rigorose.

Queste decisioni sono questioni di vita o di morte, e non possono essere lasciate interamente nelle mani dei governi nazionali. C’è troppo in ballo. Per impedire che le armi prodotte in UE finiscano nelle mani dei guerrafondai, chiediamo un nuovo approccio: l’Unione europea deve valutare il grado di rischio di ogni singola licenza di esportazione di armi europee prima che venga rilasciata. Vogliamo che l’UE abbia il controllo della regolamentazione delle esportazioni di armi. Dovrebbe monitorare i nostri governi nazionali per assicurarsi che non stiano alimentando conflitti armati. Dovrebbe essere tenuta in considerazione per ogni decisione sull’export di armi presa dai nostri governi nazionali.

Aiutaci a impedire che le armi finiscano in mano ai guerrafondai

Aiutaci a portare questa richiesta all’attenzione della presidente von der Leyen! Scrivile una cartolina per chiederle di applicare con più determinazione le stringenti norme UE che già abbiamo, impedendo che le armi finiscano in mano ai guerrafondai.

Stamperemo per te la cartolina e la consegneremo a mano direttamente alla presidente von der Leyen.

Hannah Neumann (🇩🇪) e Alviina Alametsä (🇫🇮)
Eurodeputate Verdi/ALE al Parlamento europeo

Scegli la cartolina che vorresti farci consegnare alla presidente von der Leyen 👇

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Passaggio 2: scrivi la tua cartolina

On. Presidente von der Leyen,

Tutti gli stati membri UE si sono accordati su una Posizione comune che impedisce di esportare armi a zone di guerra e a destinatari noti per aver compiuto serie violazioni dei diritti umani. Ciononostante, queste esportazioni continuano ad aver luogo. Non posso credere che la Commissione europea permetta ad armi prodotte nella UE di finire in mano ai guerrafondai. Le chiedo di far valere le nostre rigorose regole di esportazione su tutte le armi che lasciano la UE, garantendo una valutazione UE del rischio per i paesi che ricevono le armi e assicurando piena trasparenza su dove vanno a finire le armi prodotte nella UE..

(Il tuo messaggio aggiuntivo facoltativo al presidente Von der Leyen 👇)

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Spero di avere presto una Sua presa di posizione su questo importantissimo tema.

In fede,

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